La Partita
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Autore: Alberto Ongaro |
Premio Campiello '86, questo romanzo descrive con precisione e fascino la società italiana del '700.
La partita cui fa riferimento è una partita che un giovane e bell'aristocratico veneziano gioca con una nobildonna spregiudicata.
Il giovane perderà la prima mano della partita. Si darà alla fuga per non pagare il pegno
(se stesso come strumento di piacere della nobildonna anzianotta), ma ci saranno altre mani con i sicari che la
nobildonna mette alla sua ricerca. La partita non finirà mai.
Il giovane vivrà in modo completamente diverso rispetto alle sue precedenti aspettative e passerà
tutti i suoi giorni guardingo e teso a costruire contromosse verso i sicari che gli sono alle costole, reali o
immaginari che siano. Non avrà modo di verificarlo; non avrà mai notizie della morte o della scomparsa
della nobildonna. La lettura del libro si rivela molto intrigante grazie alle continue esperienze amorose del giovane
ma soprattutto per come viene vissuta una vita passata in fuga ma condotta con astuzia, ingegno e coraggio.
Ad ogni mossa degli avversari il protagonista risponde colpo su colpo con un senso morale tutto particolare ma
comunque presente. Senza rimpianti per la vita passata, rivendica il suo diritto ad essere trattato come una
persona non un trastullo anche a costo della solitudine cui è costretto (Solitudine peraltro interrotta da
piacevoli intermezzi che gli rendono poco noiosa la vita).
L'ipotesi è che il gusto della vita sia sapido solo quando c'è contesa.
Anche la nobildonna forse potrebbe colpire subito il protagonisca ma preferisce vedere come va a finire la
schermaglia. Il libro ha un'impronta maschilista che probabilmente ben si adatta al periodo storico in cui viene
ambientato. Tutta l'opera di Alberto Ongaro è da riscoprire
di Luisa
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